Con le riaperture del 26 aprile è arrivato anche il GREEN PASS

Il Green Pass istituito dal nuovo decreto legge anti Covid che ripristina le zone gialle stenta a decollare. Eppure in teoria il lasciapassare, cartaceo o digitale, che apre le porte a liberi spostamenti tra regioni, indipendentemente dal colore, dovrebbe essere in vigore dal 26 aprile scorso.
uno stop è arrivato dal Garante per la privacy, che ha parlato di norma «non chiara», priva delle sufficienti garanzie per evitare trattamenti indebiti dei dati personali. A seguire la decisione dei medici di famiglia di non rilasciare il certificato se si è stati vaccinati in una struttura pubblica o se si è stati dimessi da un ospedale. Di qui un quadro abbastanza confuso.
Sul green pass le Regioni lavorano intanto autonomamente. Molte sono in attesa di indicazioni da parte del governo. Pochissime quelle che sulle piattaforme online dedicate al Covid hanno già previsto il rilascio del certificato vaccinale. Tra queste il Lazio con 500mila certificati processati e oltre 250mila scaricati. Più avanti è la provincia di Bolzano che ha realizzato il “Corona-Pass”, un passaporto Covid “made in Alto Adige”. È un documento sia cartaceo che (dal 5 maggio) digitale (come applicazione per gli smartphone). Dà l’accesso non solo ai ristoranti, ma anche a cinema, teatri e musei. L'attestazione della guarigione dal Covid-19 è rilasciata dal Servizio epidemiologico dell'Azienda sanitaria provinciale. E anche la Valle d'Aosta lavora al “Passeport vert” regionale. Il pass “Covid free” è previsto da una circolare dell'assessorato alla Salute della regione Sicilia.
Vediamo nel dettaglio che cos’è, quando serve e come si fa ad ottenere..
Green Pass è una certificazione che serve a spostarsi per turismo o per fare visite a parenti ed amici, da e per regioni rosse o arancioni. Da zona gialla a zona gialla, invece, spostamenti liberi senza pass e autocertificazioni.
Niente Pass se ci si sposta per lavoro, salute, necessità o residenza.
In questi casi, infatti, basta un’autocertificazione se ci si sposta a e per regioni arancioni o rosse.
E’ inoltre sempre possibile raggiungere il proprio luogo di residenza con autocertificazione, a prescindere dal colore della zona in cui si trova.
Può avere il certificato verde chi ha completato il ciclo di vaccinazione (dura sei mesi dal termine del ciclo prescritto), chi si è ammalato di covid ed è guarito (dura sei mesi dal certificato di guarigione), chi ha effettuato test molecolare o test rapido con esito negativo (dura 48 ore dalla data del test). Il pass è necessario anche per i minori, ma sono esentati i bambini di età inferiore ai due anni.
Dal 10 maggio parte test “green pass” Ue, Italia coinvolta
Intanto da fonti Ue si apprende che il sistema di gestione dei nuovi certificati digitali Covid Ue sarà operativo dal primo giugno dopo una fase di sperimentazione che inizierà dal dieci maggio con un primo gruppo di oltre 15 Paesi, tra cui l'Italia. Il passaggio successivo prima dell'entrata in vigore del nuovo sistema di pass sarà l'approvazione da parte degli Stati membri, prevista per la fine di giugno, ma quando arriverà la firma del Consiglio Ue l'infrastruttura tecnica sarà già pienamente funzionante, assicurano dalla Commissione.