Quale informazione può dare un pacchetto di una particolare punta di azzurro?
Che sia Natale o un qualsiasi altro giorno dell’anno poco importa: chiunque, infatti, adocchiando una qualsiasi confezione di quella inconfondibile punta di azzurro saprebbe identificarne con certezza l’origine del prodotto.
Pur non essendo certa la data esatta a partire dalla quale la società statunitense produttrice di gioielli Tiffany & Co. abbia iniziato ad adottare il suo azzurro Tiffany (o più correttamente il “Blu Tiffany”), è fuor di dubbio che la sfumatura di azzurro adottata dalla stessa negli anni rappresenti uno dei colori più distinguibili e strettamente collegabili alla propria origine imprenditoriale, diventato nel tempo sinonimo di lusso, eleganza e raffinatezza.
Ciò che non tutti sanno, però, è che la caratteristica confezione di colore azzurro è stata tutelata tramite una serie di registrazioni di marchio in diversi Paesi (tra gli altri, anche in Unione europea); per quanto concerne poi, nello specifico, l’identificazione del tipico colore azzurro, inizialmente lo stesso era stato specificato con la dicitura “blu uovo di pettirosso” in diverse registrazioni, anche a livello europeo (quali, ad esempio, la registrazione di marchio dell’Unione europea TIFFANY & CO. (tridimensionale) nr. 000151985 depositata l’01 aprile 1996 e registrata il 10 ottobre 2005 per prodotti nelle classi 14 (articoli di gioielleria etc.) e 21 (pettini, spazzole etc.)).
Successivamente, negli anni duemila, Tiffany & Co. ha collaborato con la società statunitense PANTONE LLC per creare la tonalità “1837 Blue” (in memoria dell’anno di fondazione della società) utilizzata, insieme al nero, per contraddistinguere il colore della famosa confezione nelle registrazioni di marchio depositate in seguito (quali ad esempio la registrazione dell’Unione europea TIFFANY & CO. (tridimensionale) nr. 013588074 depositata il 18 dicembre 2014 e registrata il 28 luglio 2015 per contraddistinguere prodotti e servizi nelle classi 3, 8, 9, 14, 16, 18, 20, 21, 28 e 35).
Non solo Tiffany, ma anche altre famose società hanno puntato su una particolare tonalità di colore (diversa dalla tonalità pura, poiché non monopolizzabile); si pensi ad esempio alla società Kraft Foods Schweiz Holding GmbH che ha validamente registrato, quale marchio di colore, la sfumatura di viola da tutti conosciuta e volta ad identificare le tavolette di cioccolato della Milka (per i dettagli si veda la registrazione di marchio dell’Unione europea nr. 000031336 depositata l’01 aprile 1996 e registrata il 27 ottobre 1999 per contraddistinguere una serie di prodotti in classe 30 (cioccolato, praline etc); come si potrà notare, anche in questo caso il colore è identificato con precisione tramite coordinate specifiche nello spazio dei colori).
Il colore, pertanto, è stato sempre più assunto negli anni quale elemento di distinzione per eccellenza (i.e. elemento “eye-catching) in quanto veicolo di richiamo immediato dell’attenzione del consumatore e di conseguenza quale mezzo di trasmissione di importanti informazioni/messaggi in merito all’origine dei prodotti, alla loro autenticità, alla loro qualità etc.
L’importanza assunta dai colori nella promozione della propria attività e dei propri prodotti (e/o servizi) è quindi indiscutibile.
I professionisti dello studio Donzelli sono disponibili a fornire la propria assistenza per la valutazione e tutela di marchi tridimensionali e di colore in Italia e nel mondo.