Monopattini elettrici: si incentiva l'uso a discapito della sicurezza.

Monopattini elettrici fanno ormai parte della mobilità delle nostre città. Che siano in sharing o di proprietà non sono più una stravagante rarità, ma piuttosto una realtà in costante crescita. La legge li equipara alle biciclette, ma di fatto si tratta di due mezzi diversi per caratteristiche di utilizzo e per doti dinamiche. Cerchiamo di fare un po di chiarezza.
Diciamo che il monopattino è un veicolo che ha caratteristiche dinamiche diverse e anche l'idea di non prevedere un patentino per i minorenni mi lascia perplesso. Ha caratteristiche diverse e avere un 'addestramento' all'utilizzo di questo veicolo è fondamentale. Non solo da un punto di vista legislativo, ma una conoscenza del mezzo e una prova pratica, per un mezzo così diverso da una bicicletta e che espone a rischi diversi, è una scelta un po' azzardata.

Una scelta legislativa finalizzata a incentivare l'utilizzo, perché qualora fosse stato previsto il patentino per i minorenni o addirittura per gli adulti io credo che di monopattini in giro per l'Italia non ne avremmo visto nemmeno uno. E' stata una decisione politica per ragioni di snellimento del traffico e problematiche legate all'inquinamento. Forse li si è incentivati un po' troppo, a discapito della sicurezza. Io non vedo tanto un problema legale, quanto tecnico. L'equilibrio dinamico è completamente diverso".

C'è stato un boom di diffusione e se posso dare un consiglio è sicuramente quello di usare i monopattini a noleggio. Perché le norme prevedono che tra gli  obblighi del gestore ci sia quello di avere assicurazione per la responsabilità civile. La normativa è stata previdente da questo punto di vista e infatti tutte le compagnie di noleggio hanno attive delle coperture assicurative per risarcire tutti i danni che vengono fatti nei confronti di terzi e in alcuni casi anche le spese legali. Non coprono i danni al conducente e al veicolo che invece rimangono a carico di chi guida".
E se invece facciamo un incidente con il monopattino "privato"?
E' un tema molto delicato, che purtroppo le persone sottovalutano. Se faccio un incidente non ho nessuna copertura, di nessun tipo. Il che significa che se si investe una signora, la si butta per terra, minimo minimo a si parla di 15-20 mila euro e, se l'infortunio è grave, superare i 100 mila euro è molto facile. Nel caso più tragico di un decesso si supera il mezzo milione di euro. Questo per dare un ordine di grandezza di questi danni: una cosa enorme. Quindi (i mezzi non targati, ndr) senza assicurazione sono delle pistole sciolte. Questo tipo di infortunistica, che è estremamente diffusa con auto e moto e che è regolamentata, non ha nessun regolamentazione per gli utenti di monopattini privati, esattamente come non c'è per le biciclette.
Si potrebbe pensare ad una targa e/o un'assicurazione.. se n'è parlato tante volte per le biciclette e ora anche per i monopattini, ma chiaramente c'è sempre stata una strenua opposizione da parte dei produttori. Poi purtroppo in Italia assicurazione fa rima con truffa e quindi sapendo cosa è successo sui ciclomotori, con i costi delle assicurazioni che hanno di fatto distrutto quel mercato, si è voluto evitare un rischio del genere.
Assicurazione e numero identificazione sono invece obbligatori per i monopattini in sharing, ma i gestori vorrebbero una regolamentazione nazionale.
La legge ha previsto bandi comunali per permettere ai singoli Comuni di modulare la normativa sulla base delle caratteristiche del territorio. Sicuramente  una normativa nazionale potrebbe armonizzare determinati aspetti, ma personalmente non credo che il problema sia quello. Anche perché alcune cose, come ad esempio i massimali assicurativi ormai sono abbastanza omogenei perché sono già applicati dalle compagnie assicurative in maniera omogenea. Il tema vero dovrebbe essere la regolamentazione della mobilità privata. Paradossalmente si potrebbe dire più sharing e meno privato.
 Diciamo che a livello di cause e di precedenti giurisprudenziali ad oggi siamo veramente all'inizio. Il filone è ancora quello legato all'equiparazione tra monopattino e bicicletta, quindi diciamo che la giurisprudenza è ancora allineata a quello che era il discorso relativo al ciclista e l'assoggettamento al Codice  della Strada. Sicuramente c'è da attendere degli sviluppi, ma io credo anche degli interventi normativi. Perché se il trend di sviluppo del fenomeno crescerà come è cresciuto in questi due anni, ci saranno ulteriori modifiche legislative sia a livello di circolazione stradale sia rispetto all'obbligo di copertura assicurativa. Per il resto è troppo presto per indicare una linea giurisprudenziale già netta. Il fenomeno è troppo nuovo e vista anche la durata di una causa non possiamo già registrare degli orientamenti consolidati. 
Un passo sembrava essere stato fatto a Firenze ma in realtà c’è stato un DIETROFONT - Sorpresa: l’ordinanza del comune di Firenze che, dal 1° febbraio 2021, obbligava i monopattinisti a indossare il casco è stata annullata. Lo ha deciso il Tribunale amministrativo regionale della Toscana, cui sono ricorse le due società di sharing dei monopattini elettrici che avevano vinto il bando nella città. Un provvedimento, quello del municipio, introdotto per ridurre le possibili lesioni alla testa dei conducenti delle “tavolette a rotelle”, visti i numerosi incidenti che li coinvolgono. Il Tar ha annullato l’ordinanza per una ragione semplice: non c’è “una concreta ed effettiva situazione di emergenza locale”.